La Paola Carrara riceveva settimanalmente il “Zurnàl de Zenève” (pronunciava il francese così).
Un libro tira l’altro, questa volta è proprio così: poco più di una settimana fa parlavo sui canali social di Blufiordaliso di Lessico famigliare di Natalia Ginzburg (Einaudi) e proprio da quelle pagine viene la mia curiosità nei confronti di quella Paola Carrara così spesso nominata.
Amica di Lidia, la madre della Ginzburg, ed entrambe amiche della Kuliscioff, si vedono spesso, nel salotto dell’una o dell’altra: dichiaratamente antifasciste, le famiglie si frequentano durante gli incerti anni di ascesa al potere del duce e di odio razziale che serpeggia sempre più forte.
Ma chi è Paola Carrara?
Prima di questa rilettura, fatta per il Gruppo di Lettura online #StregaTO di Radical Ging, non me lo ero mai chiesta.
Adesso, invece, mi si è aperto un mondo.
Paola Carrara nasce, in realtà, Paola Lombroso ed è la figlia proprio di quel celebre Cesare Lombroso, studioso delle ancor più note teorie e ideatore dell’antropologia criminale.
Qualche anno fa, durante il secondo anno di Over30 alla Scuola Holden, con Davide Longo visitammo il Museo torinese a lui dedicato, ma non mi si accese la lampadina, sebbene scoprii molto della vita (anche privata) di Lombroso.
Ora, invece, mi sono buttata nelle ricerche e ho scoperto che Paola Lombroso Carrara è stata l’ideatrice del Corriere dei Piccoli, lo spin-off per ragazzi del Corriere della Sera pubblicato dal 1906 al 1996.
Sebbene lo avesse ideato e proposto lei all’allora direttore del Corriere, Luigi Albertini, non poté mai assumermene la guida, perché donna, ma molto letta era la sua rubrica di Corrispondenza, che firmava come Zia Mariù.
Ecco, dunque, svelata l’autrice del libro che vedete in foto, trovato su MareMagnum.com: da qualche giorno stringo tra le mani la seconda edizione di La vita è buona, datata 1910 e con una dedica della stessa autrice a un bambino, che riporta la data del 1° febbraio 1911. L’editore è Fratelli Treves, un universo dell’editoria che già si per sé meriterebbe un approfondimento ad hoc.
Lasciata la collaborazione con il Corriere dei Piccoli, Paola Lombroso Carrara si dedica a un innovativo progetto culturale, nel quale incanala tutte le sue conoscenze di pedagogia, scrittura e giornalismo: la creazione delle Bibliotechine rurali, ovvero di piccole biblioteche nelle scuole pluriclasse di campagna, lontane dalle grandi città e prive di mezzi. Lì porta libri di narrativa e testi di studio, per elevare la scolarizzazione.
La vita è buona è il libro che avrebbe sempre voluto scrivere, ma che non credeva interessasse a nessuno, come lei stessa riporta nella prefazione: piccoli e grandi si erano ormai affezionati a Zia Mariù, le inviavano lettere e le facevano domande, senza sapere chi fosse in realtà.
Qui Paola Lombroso alias Zia Mariù si dichiara ai lettori.
Questo libro è un piccolo gioiello che ha più di un secolo e che ora, per destino, è arrivato qui: un po’ è come se la sua mano lo passasse alla mia.
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Natalia Ginzburg è una narratrice perfetta: la amo molto e penso che Lessico famigliare sia il romanzo del ‘900 italiano.
Le pagine di quel romanzo racchiudono moltissimi nomi, luoghi, tradizioni, parole, cose: ogni riga è un’esplorazione e una ricerca tira l’altra.
Di libro in libro, mi sto appassionando sempre di più alla storia letteraria del ‘900 italiano e a chi l’ha vissuta: non vi nascondo, dunque, il mio desiderio di continuare le ricerche e lo studio e chissà che presto non arrivino nuovi approfondimenti!
Intanto, qui e qui potete leggere la lettera che ho scritto proprio a Natalia Ginzburg.
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