Leggere con se stessi
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Il tempo della vita secondo Annie Ernaux

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Era l’inizio del 2017 quando incontrai Annie Ernaux.

Stringevo tra le mani L’altra figlia, un libro sottile, dalla copertina verde salvia.
Il suo incipit mi tenne incollata alla prima pagina per tutto il tempo di un viaggio in treno.

Dopo L’altra figlia vennero Il posto e Gli anni, in primavera.

L’agosto del 2017, invece, lo dedicai a Memoria di ragazza. Ero appena rientrata da Parigi, dove all’Institut du Monde Arabe avevo comprato un barattolo di burro di karité alla cui invitante morbidezza non riuscivo a resistere. Ricordo ancora le sottili sbavature di inchiostro che le mie dita lasciarono sulle pagine: adesso fanno parte del libro, come le sottolineature a matita.

Poi dovetti aspettare fino all’anno successivo per leggere Una donna.
E con il suo incipit ritrovai l’Annie Ernaux della prima volta.

Mia madre è morta lunedì 7 aprile nella casa di riposo dell’ospedale di Pontoise, dove l’avevo portata due anni fa. Al telefono l’infermiere ha detto: «Sua madre si è spenta questa mattina, dopo aver fatto colazione». Erano le dieci.

Queste parole esaurivano nella loro semplicità tutta la questione, il racconto di una donna che aveva appena cessato di esistere attraverso la voce di un’altra donna, sua figlia.

Ora, a distanza di un paio d’anni, riprendo in mano Una donna e ne ricavo una lettura diversa, accresciuta, più intima e intensa. Le parole hanno avuto il tempo di depositarsi dentro di me e io sono una persona diversa dalla donna di due anni fa.

La scansione del tempo è fondamentale nei libri di Annie Ernaux, ma la sua non è una narrazione dei fatti in ordine cronologico: è il racconto di una vita così come la si ricorda (così come lei la ricorda), con gli avvenimenti dell’infanzia che si mescolano ai capelli bianchi e alla vita adulta.

Attraverso brevi paragrafi, l’autrice affonda la scrittura nella vita, perlustrandone le tappe fondamentali e i piccoli momenti. La donna di Annie Ernaux è la madre, la figlia, la sorella. L’adolescente, l’adulta e l’anziana. Sono tutte queste le figure femminili raccontante da una figlia che trova nella vita della madre un’evoluzione reciproca, fatta di molte difficoltà ma anche di grande e consapevole accettazione.

Andrò avanti a scrivere su mia madre.
È l’unica donna che abbia davvero contato per me ed era demente da due anni.

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L’indipendenza di una donna abituata alla dura vita della provincia francese diventa rapidamente il punto di vista di una figlia nata dopo una sorella morta.
Tutta la solitudine che ha separato l’autrice dalla madre – raccontata in Memoria di ragazza – qui si evolve nella narrazione di ciò che viene dopo, quando anche la figlia diventa madre e l’ombra dell’anzianità comincia ad allungarsi sul passo della donna da cui tutto è cominciato.

Annie Ernaux inizia la stesura di Una donna poco dopo la morte della madre, sapendo che scrivere è per lei l’unica cosa da fare: il suo è un progetto letterario volto alla scoperta della verità, una ricostruzione fatta di parole con l’obiettivo di mettere in ordine il dolore che la sconvolge, gli anni passati, il vero rapporto che aveva con la madre.

E le parole che sceglie sono intime, precise, a volte taglienti nella loro esattezza (e nella maniera pura che mi ricorda, chissà perché, i racconti di Ernest Hemingway).

Ciò è possibile grazie al punto di vista che Annie Ernaux si impone: mettere tra sé e i ricordi una distanza elevata è l’unico modo possibile per arrivare alla narrazione universale, per raccontare la verità e renderla di tutti.
Una donna è la prova che dalla vita si crea non soltanto altra vita, ma anche un’opera letteraria dallo stile unico, che si fatica a classificare forzatamente in un genere preciso.

Non stiamo leggendo un’autobiografia; non stiamo leggendo un romanzo.
Leggiamo piuttosto la crasi perfetta tra i due modi di narrare, facilitati dalla traduzione meravigliosa di Lorenzo Flabbi, che per Una donna fu premiato come miglior traduttore del 2018 secondo la classifica dell’inserto culturale La Lettura.

Leggere i libri di Annie Ernaux non è mai semplice: per farlo occorre darsi la giusta pazienza. Serve del tempo per capire davvero e una predisposizione d’animo sensibile a essere toccata nel profondo. Dopo che si incontrano le sue parole, però, non si potrà più fare a meno di confrontarsi con quella voce.

E ora che La donna gelata sta per arrivare in libreria sono ansiosa di concedermi di nuovo quel tempo, quelle ore sola con le sue parole, soltanto io lei.

Annie Ernaux e L’Orma Editore in Italia seguono un cammino all’unisono, uniti dalla traduzione di Lorenzo Flabbi. Sul sito della casa editrice trovate tutti i suoi titoli e i dettagli.

In particolare, Una donna ha 99 pagine e costa 13 euro.

La donna gelata uscirà in libreria il 9 febbraio 2021, avrà 192 pagine e costerà 17 euro.

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