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L’ordine dei pois

Piccole palline colorate

Quando sei indeciso e ti trovi a Parigi, c’è un luogo che ti può aiutare nel modo più grande, più forte e più generoso che tu possa immaginare. Entri, sali una piccola scala di poesia, attraversi un corridoio stretto e corto e, davanti a te, vedi una stanza piena di libri. Libri sui tavoli, sulle sedie, sul davanzale di una minuscola finestra; libri dal pavimento al soffitto e viceversa.

Soltanto un angolo è libero dai libri e occupato da una sedia verde, di metallo, su cui sta seduta tutti i pomeriggi una giovane ragazza.

Di lei posso dirti che ha i capelli lunghi, raccolti in una treccia, le labbra rosse e legge ogni giorno un libro diverso.

Qualche volta consiglia i lettori o parla con i turisti.

Ci sono giorni, invece, in cui i suoi occhi sono lucidi, senza scintille dorate.

Sono i giorni in cui indossa una maglia nera a pois bianchi oppure lega la treccia con un fiocco bianco a pois neri. Quelli sono i giorni indecisi, i giorni in cui soltanto i pois decidono se essere bianchi o neri.

Gli altri giorni, invece, la ragazza con la treccia indossa pois colorati. I calzini, un braccialetto, la t-shirt o una gonnellina leggera. Qualcosa su di lei ha sempre dei pois di colori diversi.

L’ho vista per un mese, tutti i giorni. L’ultimo pomeriggio, davanti a due copie identiche di Romeo e Giulietta, erano i miei occhi a essere senza scintille.

E la ragazza con la treccia mi ha detto: “Sei alla Shakespeare and Co., fuori si parla francese, qui dentro inglese e i tuoi pensieri sono in italiano. Scegli i pois a colori. Quelli in bianco e nero sono troppo ordinati”.

(da un ricordo della Shakespeare and Co. della sottoscritta, liberamente ricordato un’altra volta)

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