Maggio, primavera: quale immenso piacere poter finalmente pronunciare queste due magiche parole. Sebbene si stia facendo attendere in molte zone d’Italia, la bella stagione è imminente e, mentre cominciamo ad assaporare un poco di tepore, Clara e io torniamo con un nuovo appuntamento di Giardini Letterari, la nostra rubrica dedicata alla letteratura verde e ai gardening tips.
Stavolta abbiamo deciso di scrivere di non uno, bensì due libri dedicati a tutta quella piccola, straordinaria fauna che ogni giorno incontriamo nei nostri spazi verdi e a cui, spesso, non sappiamo dare un nome.
La nostra ospite d’onore è Giovanna Olivieri – naturalista e divulgatrice, attivista e scrittrice – che gentilmente ha accettato di rispondere ad alcune domande sui suoi due libri Ronzii. Storie di api e di altri impollinatori e Animali meravigliosi e come salvarli, entrambi editi Pendragon.
Questi due volumi, dal taglio colloquiale semplice e interessante, sono due saggi divulgativi davvero utili a tutti, sia che si abbia a disposizione uno spazio verde oppure no.
Ronzii. Storie di api e di altri impollinatori, uscito lo scorso anno, è il titolo dedicato da Giovanna Olivieri agli insetti impollinatori. Preziosi e imprescindibili, sovente sono animali semisconosciuti se proviamo a immaginarceli al di là dei più noti api e bombi. Eppure i nostri giardini e terrazzi sono quotidianamente frequentati da una moltitudine di api selvatiche, farfalle, falene che depongono il loro ciclo di uova a inizio primavera, dando così vita a una fauna in maggior parte selvatica indispensabile alla biodiversità e alla produzione della varietà alimentare a cui siamo abituati.
Stando attenti per qualche minuto e focalizzando la nostra attenzione sull’udito, ci accorgeremo dei ronzii di sottofondo che animano le piante che ci circondano, costituendo un mondo vasto e in continuo movimento a cui le pagine dell’autrice danno una sistematicità utile a chi legge per individuare gli insetti meno conosciuti e molte curiosità davvero appassionanti. Sapevate che le lingule, ovvero le labbra con cui le api arrivano al nettare e le spiritrombe, cioè le lingue arrotolate, di falene e farfalle si sono evolute nel corso del tempo per permettere loro di arrivare al nettare anche nei calici di fiore più profondi? E che dire dell’organizzazione sociale delle api all’interno dell’alveare (o, al contrario, dell’asocialità che spesso contraddistingue le api selvatiche)?
Sono moltissime le nozioni che possiamo apprendere leggendo Ronzii. Storie di api e di altri impollinatori e, spaziando lo sguardo, da poco possiamo trovare in libreria anche Animali meravigliosi e come salvarli, l’ultimo libro di Giovanna Olivieri dedicato stavolta a tutti quei piccoli animali che fanno di boschi e giardini la loro casa.
In queste pagine l’autrice ci racconta di buffi e dimenticati roditori come i moscardini (voi li conoscete?) e delle eleganti libellule; del merlo acquaiolo (un tuffatore e nuotatore provetto, che possiamo riconoscere presso i torrenti e i fiumi di montagna, freddi e limpidi) e del rigogolo, un uccello dal lucente piumaggio giallo e nero che vorrei tanto vedere, prima o poi.
Mentre in Ronzii. Storie di api e di altri impollinatori la narrazione è accompagnata dalle delicate e bellissime illustrazioni di Luciano Ragozzino, in Animali meravigliosi e come salvarli il lettore affina il suo sguardo grazie alle stupende fotografie di Carlo Galliani: in entrambi i testi, l’autrice non manca mai di consegnarci preziosi consigli per la salvaguardia della fauna più piccola che ci circonda.
Ma leggiamo direttamente cosa Giovanna Olivieri racconta a Giardini Letterari.
D. I tuoi libri sono dedicati ai piccoli, grandi animali che possiamo vedere quotidianamente nella flora che ci circonda: come nasce il tuo desiderio di voler raccontare questa fauna spesso nascosta e dimenticata?
R. Forse è proprio perché si nascondono che mi intrigano di più! Sono vissuta guardando in tv documentari naturalistici girati in tutto il mondo e, come tutti quanti credo, inizialmente ero affascinata dall’abbondanza e dalla vitalità della fauna dei parchi africani o delle foreste pluviali. Lì sembra che la vita selvatica sia predominante rispetto alla presenza antropica. Eppure anche negli spazi risicati di natura che possiamo trovare tra le nostre città, nelle zone industriali, lungo i nostri maltrattati litorali, nelle nostre vituperate campagne e nei nostri corsi d’acqua inquinati, anche qui c’è una natura resiliente. Anche in questi luoghi improbabili vivono creature fantastiche, spesso ignorate dai più. Ignorate perché sono di piccole dimensioni. O perché hanno comportamenti elusivi: vivono di notte o sono mimetiche e noi non siamo più abituati ad osservare. Oppure sono investite dai nostri pregiudizi. Il desiderio di raccontare questa fauna piccola e dimenticata scaturisce anche dalla necessità di smascherare certe nostre ingiustificate fobie, di sgretolare piano piano il senso di ripugnanza sostituendolo con la curiosità. Piante e animali selvatici hanno forme, colori e comportamenti talmente peculiari che, studiandoli, è impossibile non restarne affascinati.
D. Tre consigli pratici per i tuoi lettori: cosa possiamo fare ogni giorno per la salvaguardia degli insetti e degli altri animali che frequentano i nostri giardini?
R. 1. Smettiamo di considerare pericoloso tutto quanto è vivo e si muove! Tutto quanto invade i nostri spazi. Erbacce, insetti, invertebrati in genere, piccoli rettili, uccellini: non sono un’armata, non stanno occupando terreno e stabilendo baluardi. Cercano soltanto di vivere e riprodursi, come ogni essere vivente d’altronde. Come noi. E quindi: non sterminiamo, non disinfestiamo, non usiamo la chimica per sbarazzarci di quello che non ci piace. Se proprio dobbiamo, usiamo le mani per estirpare le erbacce e per contenere il numero di eventuali parassiti. 2. Adoperiamoci per non alterare gli equilibri che si stabiliscono nei nostri spazi verdi. Equilibri tra piante e animali e tra animali e animali. Prima di uccidere, cerchiamo di capire, di conoscere. Ogni creatura ha i suoi antagonisti, i suoi fattori di contenimento: spesso basta lasciar fare alla natura, assicurandosi però di garantire la presenza di una fauna e una flora varia e diversificata. E ricordiamo che ogni forma di vita, se si è evoluta e non si è ancora estinta, ha il suo perché. 3. Togliamoci dalla testa la mania di pulire tutto. Alla natura non piace l’ordine e il pulito: agli insetti, agli artropodi in genere, agli uccellini frequentatori dei nostri giardini, ai piccoli rettili, anfibi e mammiferi piacciono le cose lasciate in giro. Le cataste di legna, i mucchi di potature, il compost, le siepi intricate e spinose, l’erba alta, i muri con le erbacce che crescono negli interstizi, gli alberi frondosi anziché potati ad arte, i rampicanti aggrovigliati. Sono rifugi, luoghi di riproduzione, luoghi di alimentazione.
D. Una confessione spassionata: qual è l’animale meraviglioso, tra quelli di cui ci parli, a cui sei più affezionata?
R. È una domanda davvero impossibile! Tutti gli animali che descrivo nei miei libri, persino i più scontati come il merlo o l’ape da miele, non finiscono mai di sorprendermi e di affascinarmi. A ogni primavera, devo riscoprire di nuovo tutti i canti degli uccelli, perché nel frattempo me li sono un po’ dimenticati. E devo ricordarmi i nomi degli insetti che conosco già, oltre a scoprire e imparare quelli nuovi che ancora non conosco. Ma forse le creature a cui sono più affezionata sono quelle più elusive, come il moscardino o il rigogolo; oppure quelle che si incontrano più di rado, come il martin pescatore e il succiacapre; o ancora quelle che devi andartele a cercare in montagna, come il picchio muraiolo, il merlo acquaiolo, i portasassi e la salamandrina dagli occhiali. Ma anche gli insetti che potremmo definire banali, come la cimice o la cicaletta rossonera, anche questi sanno infondermi una straordinaria simpatia.
Ringraziamo di cuore Giovanna Olivieri per aver aderito con entusiasmo al nostro invito, inviandoci saggi e utilissimi consigli da mettere in pratica fin da subito nei nostri spazi verdi.
Ronzii. Storie di api e di altri impollinatori e Animali meravigliosi e come salvarli vi aspettano in libreria!
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Bonus Track
A Ronzii. Storie di api e di altri impollinatori Clara e io abbiamo dedicato anche un articolo uscito sul n. 261 della rivista Il Mio Giardino che, nel caso lo desideriate, potete recuperare con il servizio arretrati di Sprea Editori.
Per riconoscere le api, soprattutto quelle selvatiche, possiamo fare una ricerca sul sito https://www.beewatching.it/: gratuito e aperto a tutti, è un grande catalogo online di moltissime specie.
Per osservare più da vicino volatili e altri animali nel loro ambiente naturale possiamo certamente visitare il centro Lipu più vicino a noi: qui trovate tutte le sedi locali.
Ringraziamo Edizioni Pendragon per l’invio delle copie saggio di Animali meravigliosi e come salvarli e per la preziosa condivisione.