I colori del fiordaliso
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Esprimi un desiderio

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Novembre è il mese delle pumpkin pie per eccellenza; è il mese di passaggio tra le foglie che cadono e la brina; il mese in cui si ricorda, prima di coccolarsi con le liste per il Babbo, quelle in cui torniamo un po’ bambini e lasciamo libero sfogo ai nostri desideri.

E proprio di wishes parleremo nel terzo articolo condiviso con Ritenzione lirica.

Esprimi un desiderio è il tema che Irene e io ci siamo date: come lo declineremo?

Buona lettura!

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Tutto è partito da un bellissimo albo fotografico: Esprimi un desiderio di Anna Masucci e Donata Curtotti, in libreria da oggi per VerbaVolant.

Durante la fase di raccolta titoli per il mio consueto articolo sulle novità editoriali, ricevo una mail dall’ufficio stampa: questo albo sta per uscire, mi arrivano la scheda e alcune immagini. È amore a prima vista.

Il blu intenso dello sfondo screziato dalle scie delle stelle, così luminose, così presenti: sono colpita dritto al cuore.

Chiedo di mandarmi maggiori dettagli, decido istantaneamente di scriverne in questo spazio. Esprimi un desiderio diventa la mia frase-mantra, propongo l’idea a Irene et-voilà.

La luce fa da rassicurante cornice ai personaggi, un ragazzo e una ragazza, che si muovono leggiadri. Lia e Leo si incontrano: lui confessa per primo il suo sogno; lei gli porge l’ombrello col quale iniziare il loro viaggio, alla ricerca del sogno comune.

Il desiderio di Lia e Leo è lo stesso: il senso di magia comincia da qui, dai pensieri totalmente in sintonia, dalla forza delle poche parole che si scambiano. Fanno questa cosa e la fanno insieme, da subito, con sicurezza, come dei predestinati.

Viaggiano verso le stelle, tra case dai tetti appuntiti raffigurate come un bouquet di matite ben temperate, per citare il film che ha fatto innamorare tutti i lettori, C’è post@ per te.

Il loro volare ha i profumi d’arancia e di ricotta, delle terre natie delle due autrici.

Volano sulle speranze infrante di tante persone (e non possiamo non pensare al nostro Mediterraneo), ma la speranza di Lia e Leo non muore, non è possibile.

Dopo tanto viaggiare sono stanchi, stremati: si dondolano su uno spicchio di luna che è sicurezza.

Poi la raggiungono, la loro stella.

E le confidano il desiderio di entrambi: proprio qui si stravolgono tutti i cliché narrativi, tutti gli scenari che potremmo immaginarci leggendo.

Non voglio anticipare altro: facciamo nostra questa lettura con calma, con la poesia nel cuore che merita.

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Esprimere un desiderio, per chi bambino non lo è più, significa poter continuare a sognare. Essere legittimati – in pochi, determinati momenti – a farlo.

Il make a wish è un momento riservato al soffio sulle candeline di compleanno, alle stelle cadenti della notte di san Lorenzo, al lancio della monetina dentro una fontana.

Certo, possiamo sempre esprimere i nostri desideri nel profondo del cuore, dentro di noi. O scriverli sulla lettera a Babbo Natale, che per i grandi è mettere nero su bianco il sogno delle cose belle. In fondo anche pregare è un modo per esprimere i propri desideri.

Ma quando tra due persone avviene un incontro di anime, ecco è lì che due desideri uguali si uniscono in un’unica scia di luce: dopo aver letto questa storia sapremo con certezza che l’amore può tutto e che dopo essersi scelti si rincorre sempre la stessa stella.

Un ultimo dettaglio: osservate bene le illustrazioni fotografiche tratte dall’albo.

Donata Curtotti ha realizzato i personaggi con un materiale inusuale e inaspettato: il fil di ferro. Ve ne eravate accorti?

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Ritenzione lirica

Ho provato anche io a entrare nell’atmosfera descritta da Esprimi un desiderio: nel mondo rappresentato in queste foto, delicatamente evocative, tutto sembra possibile.

Anche esprimere un desiderio.

Sì, un desiderio: una richiesta pura e semplice. Alle forze del cosmo, al caos della vita, a Dio, alla fata dei denti. Desidero questo, quello, quest’altro. Ti prego, esaudisci il mio desiderio.

Io non so farlo. E tutte le volte in cui mi ritrovo davanti una candelina, mentre chiudo gli occhi, sorrido e mi limito a chiedere mentalmente un po’ di luce.

Sogno, e parecchio.

Cercare di realizzare i miei sogni dà un significato alle mie giornate. Stendo ambiziosi piani di conquista e cerco di raggiungere gli scopi che mi sono posta, attivando ogni fibra del mio corpo.

A volte cambio obiettivo: magari scopro che c’è qualcosa di meglio, di quel che pensavo di volere. Qualcosa che neppure immaginavo esistesse. Sono una sognatrice flessibile. Si fa sempre in tempo a cambiare rotta, l’importante è continuare a sognare.

Senza sogni non ci so stare.

Un sogno, però, non è un desiderio.

Sognare è un atto di volontà, presuppone un atteggiamento attivo. Ti devi sbattere. Desiderare, invece, è un gesto di fiducia.

Esprimere un desiderio significa affidare a qualcuno il potere di renderti felice. Lasciare che sia qualcun altro, a costruire al tuo posto. La vita, il fato, Dio. Non tu.

E io non lo so, se voglio rinunciare alla soddisfazione di inseguire i miei sogni io stessa, personalmente.

O, più semplicemente: non so se riesco a cedere il controllo al punto da mettere la mia strada nelle mani di una forza innominata. In fondo, se esprimo un desiderio, sto chiedendo alla vita di lavorare per me. Dandole una sola consegna: la mia volontà del momento. E se poi cambiassi idea? E se invece esistesse qualcosa di meglio, di quel che pensavo fosse il massimo?

A quel punto che valore avrebbe, il mio desiderio? Che poi magari si avvera davvero, e mi ritrovo vincolata a qualcosa che non voglio più.

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Insomma, una fatica immensa.

Eppure esistono moltissime teorie, al riguardo. Ad esempio la legge dell’attrazione, che funzionerebbe all’incirca così: se non esprimi il tuo desiderio, non puoi pensare che si avveri.

Se non capisci che cosa vuoi, neanche Babbo Natale saprà mai che cosa regalarti: figuriamoci tu.

Forse questo compromesso posso accettarlo. Proverò a esprimere un desiderio, senza chiedermi se sia giusto o sbagliato, definitivo o provvisorio, il meglio o un compromesso.

Solo affidandomi.

ESPRIMI UN DESIDERIO

Mi hai detto piano: – Esprimi un desiderio.

Ho infilato le dita nel mio sguardo

per cercare un filo che portasse al centro.

Non ho ancora trovato una richiesta.

 

Desidero un respiro sconfinato

tra i sospiri plumbei del mio affanno;

mi sia svelato il sentiero giusto,

facile al passo, senza inciampi.

 

Possa io avere un laccio di risate

e leggerezze in grado di acciuffarti

quando temo d’aver per sempre perso

il mio trono al centro del tuo sguardo.

 

Coltivo solo desideri sporchi,

tutti: di calce viva, di cemento.

Tra macerie e nuove fondamenta

i miei desideri cercano la via.

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