Siamo arrivati a dicembre.
Il mese delle feste, dei regali, dei pranzi in famiglia e delle luci.
Sopravviviamo ogni anno a questo fatidico mese adottando ognuno le proprie personali strategie: c’è chi sale sul #CarrodiNatale (per usare l’hashtag coniato da Pinocchio, la trasmissione in onda il tardo pomeriggio su Radio Deejay) ancor prima che dicembre cominci, addobbando la casa con alberi carichi di decorazioni e sfornando panpepato; c’è chi, invece, si tiene ben alla larga da tutto ciò che è rosso, bianco e dorato, scansando le playlist di Spotify più gettonate e riducendosi a comprare i regali il giorno della vigilia.
Dicembre, però, è anche il mese dei bilanci, privati e universali. Il mese in cui ci apprestiamo a cominciare un nuovo anno pieni di buoni propositi e di desideri da esprimere sotto il vischio o con un tocco di spumante dietro le orecchie, che tanto porta bene.
È il mese durante il quale si girano le ultime pagine dell’agenda e ci si appresta a comprarne una nuova. Sfogliando i vecchi mesi nel nostro planning, che tanto ci ha tenuto compagnia, ripercorriamo i momenti topici dell’anno che sta per finire e pensiamo a come sarà il futuro. Scegliere una nuova agenda è uno dei momenti che i cultori della programmazione aspettano ogni anno con l’acquolina in bocca: trovarne una adeguata alle nostre esigenze, che risponda ai nostri gusti, esteticamente bella, ma pur sempre funzionale, è fondamentale.
Dicembre è il mese delle classifiche: facciamo le somme, tiriamo le fila, ripensiamo ai mesi passati e a tutto ciò che abbiamo fatto.
In questo articolo Blufiordaliso ripensa a cosa ha letto, durante il turbolento 2018, e propone ai suoi lettori una personale classifica dei 12 libri (tanti quanti sono i mesi di questo anno in chiusura) più belli e importanti, sotto diversi punti di vista.
Ecco i primi 6 titoli.
Book_1: La vergogna – Annie Ernaux, L’Orma Editore
Questo è il libro che apre la classifica di Blufiordaliso e non poteva essere altrimenti.
Annie Ernaux, tornata in Italia grazie, ancora una volta, alla sapiente traduzione di Lorenzo Flabbi, si conferma regina della narrativa autofiction. Già, scrivo proprio così e non si tratta di un errore: Annie Ernaux è in grado di parlare della sua vita e delle persone che ne hanno fatto parte distaccandosene quasi completamente, trasformando il memoir in narrativa universale.
Frutto di anni di lavoro, ogni sua pagina pone una distanza palpabile tra l’Annie protagonista reale e l’Annie protagonista delle parole, creando libri unici nel loro genere.
Leggendo La vergogna, L’altra figlia, Memoria di ragazza e gli altri suoi, ne usciamo arricchiti, sfoltiti delle frivolezze inutili e con un velo in più sulla nostra corazza.
Book_2: The sun and her flowers – Rupi Kaur, Tre60
Poesie, poesie e ancora poesie. E illustrazioni, capitoli, performance meravigliose.
A pensarci bene, tutto è meraviglia quando parliamo di Rupi Kaur, poetessa canadese di origini indiane che, qualche anno fa, nient’altro faceva che pubblicare le sue poesie sui social, corredate da illustrazioni realizzate con un semplice tratto di penna. Poi, boom.
I follower aumentano sempre di più. Lei autopubblica la prima raccolta. Viene notata dagli editori. Milk and Honey esce negli USA e finisce dritta ai vertici della classifica del New York Times, rimanendoci per 9 mesi.
The sun and her flowers (da notare la connotazione femminile che viene data ai fiori del titolo) è la seconda raccolta di Rupi Kaur, sempre pubblicata secondo i precisi dettami della poetessa e le cui poesie continuano a venir condivise sui social (il suo profilo Instagram ha oltre 3 milioni di follower). Leggiamola. Diventerà parte di noi.
Book_3: L’uomo dei boschi – Pierric Bailly, Clichy Edizioni
Ecco un autore da scoprire, un altro in grado di trasformare la sua vita in finzione narrativa raccontando la realtà. Il padre di Pierric, in giro per i boschi del Jura, in Francia, cade da un precipizio e vien ritrovato morto. Il figlio non vive con lui: la notizia lo raggiunge e arriva immediatamente il momento di affrontare la perdita, il dolore, l’assenza.
Con pagine semplici, lineari eppure di una potenza rara, entriamo nella vita di Pierric e, soprattutto, del padre, indagando a fondo sui particolari minimi della quotidianità, sull’impatto che può creare la morte nella ristretta parte di società in cui viviamo.
Altre pagine da cui non possiamo far altro che imparare, leggendo della morte come uno dei più grandi ostacoli, è vero, ma sempre legandola strettamente alla vita.
Book_4: L’amore – Maurizio Maggiani, Feltrinelli
Tutto in questo libro è dettaglio, cominciando dalla copertina e arrivando all’ultimo, poetico, capitolo. Lei, la sposa, è una donna giovane, bella, che ama il suo uomo e a cui piace lavorare. Lui, lo sposo, la aspetta, ogni giorno, nel loro casale, cucinando, lavorando in studio, ma sopratutto rivivendo il passato sbrogliando la matassa di ricordi che si porta dentro.
La sposa, quando non riesce a prender sonno, vuole ascoltare i “fatterelli”, il racconto delle passate storie d’amore dello sposo. E lui si trasforma in narratore, le presenta le donne della giovinezza come in fotografia, ricordando i momenti più belli, i piccoli gesti del volersi bene, i passaggi della Storia che hanno scritto un capitolo impegnativo delle vicissitudini italiane.
In pagine ricche di dettagli, con descrizioni della natura intorno al casale che tolgono il fiato, ritroviamo uno scrittore che si può arrivare ad amare molto: perché, in fondo, l’amore è il motore della vita. Passata, presente e futura.
Book_5: Matrigna – Teresa Ciabatti, Solferino Editore
La sua presentazione alla Scuola Holden, curata da Marco Missiroli e a cui la vostra blogger non poteva fare a meno di recarsi, lo ha ben chiarito ai lettori: a Teresa Ciabatti interessano precise circostanze della vita, precisi attimi che ti cambiano per sempre.
È stato così per La più amata (Mondadori), finalista al Premio Strega 2017. È di nuovo così in Matrigna. Scompare un bambino: bello, biondo, il più coccolato della famiglia. E rimangono un padre – timido e riservato -, una madre – fragile, labile, dalla psiche borderline – e una sorella.
Lei, Noemi, è il fulcro della storia: scansata, quasi dimenticata dalla famiglia; perennemente additata e riconosciuta come “la sorella di Andrea” dalla gente del paese. Decide di andarsene, di cominciare a vivere. Poi, però, le tocca tornare: la madre ha un incidente in auto, nulla di grave.
Ma il vero impatto, per Noemi, sarà un altro: scoprire una donna completamente nuova. ri-conoscere un’estranea.
Un libro che analizza il rapporto madre-figlia con minuzia e senza pietà. Il romanzo della maturità di una grande scrittrice italiana.
Book_6: La cattiva strada – Sébastien Japrisot, Adelphi
Pochissime parole per parlarvi di un capolavoro della letteratura: Denis, 14 anni e suor Clotilde, 26 anni, si innamorano e iniziano ad amarsi follemente.
Contro tutto e tutti, il loro amore è travolgente, passionale, incontrollabile. Esistono soltanto loro due, più forti dei tabù, dei cliché, della morale.
Chi ha già avuto l’immensa fortuna di leggere Dell’amore e di altri demoni di Gabriel García Márquez (Mondadori) sa di cosa stiamo parlando: di una storia a cui è impossibile resistere.
E della vita di Sébastien Japrisot, alias Jean-Baptiste Rossi, alias Robert Huart, vogliamo parlarne?
p.s. La cattiva strada fa parte della bibliografia natalizia Il Lettore Ignoto, che Blufiordaliso ha redatto insieme a Marta Bianco, soave libraia di Bufò. Qui tutti i dettagli!
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Gli ultimi 6 libri, a conclusione della classifica 2018 di Blufiordaliso arriveranno presto.
Con una sorpresa!
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