Ho letto un libro che aspettavo da tempo.
Sapevo mi sarebbe piaciuto. Lo sapevo da mesi, dai primi indizi che l’autrice aveva condiviso sui social. Ancora prima di vedere la copertina. Ancora prima di avventurarmi nella lettura.
Le lettrici e i lettori lo sanno, quando un libro li colpirà, quando una storia insegnerà loro qualcosa: è una sensazione che si ferma proprio all’imbocco dello stomaco, un sentimento di pancia, nulla a spartire con la razionalità.
Cercando Virginia è l’ultima creatura letteraria di Elisabetta Bricca, uscita per Garzanti pochi giorni fa, il 21 maggio. La sua pubblicazione era prevista prima, ma tutti sappiamo che il lockdown si è abbattuto come una sciabolata su di noi e anche i nuovi libri hanno dovuto aspettare il ritorno alla vita.
Desideravo leggere questa storia da tanto e ora, con non poca emozione, mi trovo qui a scriverne, a consigliarla a tutti voi.
E a tutte le donne, in particolare.
Cercando Virginia è un romanzo intenso e travolgente, che prende lettori e lettrici per mano fin dalle prime pagine e comincia con loro un percorso sempre più fitto, sempre più elettrizzante e il cammino diventa ben presto una corsa a perdifiato, un girare vorticoso di pagine alla ricerca di risposte, di libertà, di vita, esattamente come per le sue protagoniste.
Sì, questa storia è fatta di donne e alle donne è rivolta, come un faro.
Siamo nelle campagne vicino a Cortona. L’anno è il 1976.
Emma è la figlia femmina di un padre padrone, un uomo duro che non la considera come un essere umano e la destina ben presto ai lavori manuali più umili, costringendola ad abbandonare gli studi e a rassegnarsi a una vita di fatiche, silenzio e rassegnazione.
Un giorno un uomo abusa di lei, nella stalla, lasciandola in lacrime in mezzo a sangue e letame. Quel momento, il più devastante e terribile attimo che Emma è costretta a vivere, rappresenta anche il suo inconsapevole punto di svolta, la goccia che, traboccata dal vaso, dà nuova linfa alla sua vita.
Settimio, il fratello di Emma, che con lei condivide il segreto amore per la lettura e lo studio, la conduce in fretta a Cortona, in una casa grande e bellissima dove lei diventa la cameriera della signora Dalloway, una donna ricca e sola che passa le sue giornate in salotto, circondata di pappagallini colorati.
Qui Emma inizia a vivere davvero. Qui prende a poco a poco consapevolezza del suo corpo, della sua dignità di donna e di essere umano. E conosce per la prima volta le parole di Virginia Woolf.
Come facilmente possiamo intuire, l’eccentrica proprietaria della villa ha preso in prestito proprio il nome di uno dei personaggi femminili più noti di Virginia Woolf, Clarissa Dalloway, per la sua identità: si rivede in quella donna così tanto da desiderare di impersonificarsi in lei, trasformandola da creatura di carta a donna in carne e ossa.
Emma, su suggerimento della signora Dalloway, comincia a leggere i testi di Virginia Woolf, partendo da Una stanza tutta per sé e di lì il suo cammino di lettrice e di donna sempre più consapevole le si dispiega davanti in una serie di avvenimenti – alcuni anche molto dolorosi – che non solo hanno il potere di tenere incollato alla pagina ogni lettrice e ogni lettore, ma soprattutto possono insegnare molto.
Siamo alla fine degli Anni Settanta, gli italiani sono ancora una società profondamente basata sul potere patriarcale e maschile, le donne nella maggior parte dei casi non hanno accesso all’istruzione secondaria, qualsiasi sia il loro ceto.
Leggere la storia di una giovane ragazza che, uno dopo l’altro, affronta con coraggio i suoi demoni e si fa portavoce in prima persona di rivendicazioni che migliorano la qualità della vita delle donne passa un messaggio forte e rimpolpa i muscoli di un’anima femminile (e non solo) messa a dura prova dalla situazione che stiamo vivendo oggi.
Non posso svelarvi altro della trama senza incappare in uno o più spoiler, ma lascio nelle vostre mani la possibilità di regalarvi una lettura importante, piacevole, piena di ritmo e di introspezione che saprà intrattenervi con qualità, insegnandovi molto.
Sia che voi siate donne, sia che voi siate uomini.
Il femminismo è di tutti. I diritti delle donne sono diritti della persona e riguardano tutti.
Conoscerli, approfondirli, capire dove molti di loro (oggi quasi scontati) hanno trovato il germe della rivendicazione non può che aiutarci.
Le parole di Virginia Woolf, la sua vita, i suoi gesti sono presenti in questo libro dalla prima all’ultima pagina, rendendolo un omaggio esemplare a una donna, a una scrittrice che ho molto amato e da cui credo non smetterò mai di imparare sempre qualcosa di nuovo.
Un omaggio reso con una storia creata dall’immaginazione di Elisabetta Bricca, sotto forma di un romanzo con basi storiche vere e un grande lavoro di ricerca che rassicura in maniera trasparente e discreta lettrici e lettori.
Ritrovare Virginia Woolf in un romanzo, così amata e presa a esempio da donne che al termine della lettura ci sembrerà di conoscere davvero, mi dà la conferma di non sbagliare, di aver impostato un percorso di vita a diciotto anni che non terminerà mai.
Dopo aver letto Cercando Virginia sono ancora più contenta di aver affrontato la lettura di La signora Dalloway con il Gruppo di Lettura Classici del Novecento di cui mi occupo alla libreria Bufò di Torino: Clarissa Dalloway è entrata nelle nostre vite portando con sé la scrittura tutta nuova di Virginia Woolf, quel flusso di coscienza che contraddistinse un pezzo della letteratura del Novecento e che per la prima volta condusse lettrici e lettori a interrogarsi davvero su ciò che si sente dentro, che non ha necessariamente spiegazioni logiche né cure fatte di salassi e cataplasmi.
E siccome sono una donna fortunata, avrò la possibilità di dialogare con Elisabetta Bricca tra pochi giorni, venerdì 29 maggio in diretta sulla pagina Facebook della libreria alle 19,00.
Ecco il link per seguire l’evento: la pagina di Bufò è pubblica e non è necessario essere iscritti a Facebook per poterla vedere.
Buona lettura e a presto!
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Ringrazio Garzanti per avermi inviato il pdf del romanzo in anteprima e Marta Bianco, soave libraia di Bufò, per avermi donato la copia cartacea di Cercando Virginia che vedete nelle foto e per aver accolto la mia proposta di ospitare Elisabetta Bricca sulla pagina della libreria. Ringrazio moltissimo la scrittrice per aver accettato il nostro invito e per le parole sempre gentili che spesso ci scambiamo online: spero di poterci incontrare presto di persona!