Leggere con se stessi
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La pazza vita di Jacaranda Leven

californian beach palms

Ho da poco finito di leggere un romanzo molto particolare.

Lo ha consigliato Matteo B. Bianchi nel suo podcast Copertina, di cui vi ho già parlato qui, e la mia curiosità è da subito salita alle stelle: mi piace andare a riscoprire romanzi pubblicati parecchi anni fa, ma passati inosservati fino ad adesso.

Questo, in particolare, è uscito la prima volta negli Stati Uniti nel 1979: sto parlando di Sex & Rage di Eve Babitz.

Bompiani lo ha recentemente portato in Italia, proseguendo la pubblicazione delle opere di questa autrice americana cominciata con Slow Days, Fast Company. Il mondo, la carne, L.A., memoir fittizio uscito nel 2017.

La protagonista di questo romanzo – a cui la casa editrice ha dato come sottotitolo (avendo mantenuto il titolo originale) Consigli a giovani donne che hanno voglia di divertirsi – è una ragazza che si diverte eccome.

Jacaranda Leven è la personificazione della California, quella tutta spiaggia e surf a cui siamo abituati dai telefilm. Los Angeles scorre nelle sue vene come un fiume impetuoso, anzi come le onde dell’oceano da cui non riesce a staccarsi. Si mantiene dipingendo tavole da surf e scrive brevi pezzi per i giornali locali.

Ma soprattutto: Jacaranda è la tipica ragazza da festa del jet set, ambiente in cui sguazza amabilmente per molto tempo. Carina, disponibile, con un debole per l’alcol e le droghe e scarsa capacità di discernere quale possa essere l’uomo o la relazione giusta per lei, si lascia sopraffare da questo mondo.

E tutti i fantastici organizzatori di queste splendide feste non aspettano altro: Jacaranda è bella da vedere e da mostrare. Ha uno stile tutto suo, balla bene ed è estroversa. Insomma, sa stare in questo ambiente con naturalezza e i racconti della sua vita passata di “ragazza normale” divertono gli ospiti.

E lei? Beh, lei sa che loro sono la chiatta, un’isola in mezzo al mare che puoi frequentare quando ci sali, ma che può anche scaricarti in mezzo al nulla in un minuto.

copertina sex & rage_bompiani

Immagine tratta dal sito Giunti.it

L’alcol obnubila i suoi pensieri, diventando presto una dipendenza, ma la forza di staccarsi e scendere dalla chiatta riesce a trovarla, per fortuna. Ci è in qualche modo costretta, perché si innamora sempre degli uomini sbagliati e di uno in particolare, che non la ricambia e che sparisce all’improvviso, portando con sé anche l’entourage di cui si circonda durante la sua permanenza losangelina.

Jacaranda si ritrova sola, attaccata alla bottiglia e con un fidanzato di rimpiazzo che forse un po’ la ama, ma capirsi è un’altra cosa. La fortuna l’assiste e una agente letteraria famosa ed elegantissima le si presenta in un locale dove Jacaranda è parte dello star system. La avvicina e le lascia il suo numero: i suoi pezzi le sono piaciuti, vede del potenziale nei racconti usciti sulle riviste californiane.

Insomma. a Jacaranda capita quello che molti aspiranti scrittori desidererebbero: venire notati da qualcuno disposto a investire sul proprio talento, con una delega in termini di fiducia pressoché totale.

Si metterà a scrivere e il risultato sarà un romanzo sconclusionato, confusionario (come lei), privo di senso apparente, ma che un editor rimetterà in sesto rendendolo la perfetta creatura di carta adatta ai lettori di New York e non solo. Già, perché dalla California sarà a New York che Jacaranda andrà a finire, seguendo il percorso del suo libro.

Questo romanzo è, per certi versi, la trasposizione letteraria della vita di Eve Babitz, autrice controcorrente e dalla vita travagliata.

Eve Babitz nasce nel 1943 a Los Angeles. La sua famiglia è per molti aspetti simile a quella della sua protagonista e il suo padrino di battesimo è niente meno che Igor Stravinskij.

Anche lei, come Jacaranda, frequenta il bel mondo losangelino e le sue love story passano alla storia: Jim Morrison, i fratelli Ruscha, Steve Martin, Harrison Ford.

Comincia a scrivere e riviste come Rolling Stone, Vogue, Cosmopolitan le pubblicano racconti e articoli. La sua carriera di scrittrice prende il via, esce Sex & Rage, ma Eve Babitz non avrà mai il successo che bisognerebbe riconoscerle.

A complicare le cose, un grave incidente avvenuto nel 1997, probabilmente causato da lei stessa: per una distrazione, la sigaretta accesa le cade addosso mentre è in auto, incendiandole i vestiti e causando ustioni di terzo grado su metà del corpo.

Le occorre una colletta degli amici per pagare le cure mediche: gli introiti letterari e la notorietà non bastano quando si vive al di sopra delle proprie possibilità e con alcol ed eccessi come partner.

ph Eve Babitz by Mirandi Babitz

Eve Babitz ritratta da Mirandi Babitz nei primi Anni Settanta

Da quel momento Eve Babitz vive una vita ritirata, non si mostra in pubblico, le sue interviste sono rare e le sue pubblicazioni ancora di più. Nel 2000 dichiara a un giornalista di avere più libri in cantiere, ma ad oggi nessuna di queste storie ha ancora visto la stampa.

Forse Eve Babitz si sente irrimediabilmente legata alla sua giovinezza e non desidera mostrarsi agli altri come è ora, una donna anziana che molto ha visto e molto ha sofferto.

Forse, molto semplicemente, ha trovato nella riservatezza e in uno stile di vita più discreto la giusta medicina ai suoi mali, alla sua irrequietezza giovanile.

Un po’ come succede a Jacaranda Leven.

La lettura di questo romanzo ha tardato a prendere il volo. Confesso di aver trovato la prima parte, tutta dedicata all’irrefrenabile vita losangelina e all’esagerazione, un po’ difficile da mandar giù. Dopo le prime 80 pagine, però, il libro parte sul serio e non ho faticato a ritrovare in Jacaranda Leaven la vita dell’autrice e anche il percorso di una donna che riesce, nonostante tutto, a fare i conti con le proprie debolezze e ad affrontarle.

Forse non si tratta di un romanzo per tutti, questo lo riconosco: lo stile è particolare e la storia a tratti pare slegata.

Del resto, penso sia un tratto caratteristico dell’autrice, che infatti lo ha riversato anche sul romanzo che scrive la sua stessa protagonista.

È un libro che va controcorrente, descrivendo gli eccessi a cui molti di noi non hanno mai ceduto e il bel mondo che non abbiamo forse mai visto: farci i conti, seppur soltanto come lettori, può essere difficile.

Nonostante ciò, sono contenta di aver fatto questa lettura.

Leggere è anche scoprire mondi lontani, diversi, che non frequenteresti mai.

Scontrarcisi o amarli alla follia: non importa. È l’esperienza che conta.

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