Da piccola odiavo l’estate.
L’estate rappresentava la fine della scuola, tre lunghi mesi lontana dai libri, dall’apprendimento. (A quel tempo ero certa che imparare fosse solo materia accademica, non mi ero ancora lasciata coinvolgere dagli insegnamenti della quotidianità.)
Era un tempo in cui mi dedicavo all’orto e al giardino non per piacere, come mi accade adesso, ma perché dovevo farlo.
Era un tempo in cui stavo lontana dai libri semplicemente perché di libri non ne avevo: i giorni erano pieni di marmellate e di pomodori, della polvere della terra, dell’odore del fieno.
Che peccato, adesso lo so, non essermi goduta quelle estati: avrei dovuto vivere di più i giri in bici, i prati, la polpa delle pesche.
Eppure, ciò che ancora mi manca, passati più o meno venticinque anni, sono i libri, erano i libri, lo sono sempre stati: quelle storie racchiuse tra rilegature di carta, quelle copertine che col caldo afoso delle estati piemontesi si sollevavano lasciando trapelare righe, nomi, vite.
Da quando ho avuto a disposizione un’insegnante illuminata e una biblioteca scolastica, le mie estati di ragazza cominciarono a puntellarsi di libri e dal primo – piccolo, esiguo, minuscolo – stipendio, i libri sono per me beni primari.
L’estate, gradualmente, mi è diventata amica (anche se ogni tanto ancora discutiamo) e adesso ci veniamo incontro sorridenti. L’aspetto, l’estate. Perché con lei posso offrirmi la possibilità di riviverla, almeno in parte. Di considerare la fine della scuola (altrui) come un lasciapassare per le letture a cui penso da mesi, che metto da parte come una formica al contrario.
È anche per questo motivo che sono sempre così felice di consegnare a chi lo desidera una lista di consigli per l’estate. L’ho fatto pochi giorni fa, alle lettrici che frequentano il mio Gruppo di Lettura alla libreria Bufò di Torino.
Lo faccio anche qui, nel mio piccolo spazio online affacciato sul mondo, affinché su Blufiordaliso possiate trovare idee e bellissime storie.
Vivete l’estate con tutta la spensieratezza che potete, prendendovi il giusto tempo per un gelato, per sedere su panchina e per leggere.
I miei consigli di lettura sono qui, per voi.
Romanzi brevi (o diversamente tali)
La figlia unica di Guadalupe Nettel (La Nuova Frontiera), perché arriviamo tutti da qualcuno
La stanza delle mele di Matteo Righetto (Feltrinelli), per assaporare un po’ di montagna e un po’ di mistero
La luce che pioveva di Giuliana Zeppegno (L’Orma Editore), perché ha una scrittura magnifica
L’equilibrio delle lucciole di Valeria Tron (Salani), perché c’è il patois
Ti amo di Hanne Ørstavik (Ponte alle Grazie), perché ci sono notti insonni che richiedono un libro così
Albi illustrati
L’allevatore di regine di Francesco Niccolini e Sonia Maria Luce Possentini (Carthusia), perché il mondo delle api è magico
Memorie di un ciliegio di Luigi Dal Cin e Angela Marchetti (Emme Edizioni), perché le ciliegie sono l’inizio dell’estate
Le parole hanno le ali di Jennifer Berne e Becca Stadtlander (Rizzoli), perché le illustrazioni sono poesia
Inventario illustrato della montagna di Virginie Aladjidi e Emmanuelle Tchoukriel (L’Ippocampo), perché si può andare sui monti anche restando a casa
Classici recuperoni
Vita immaginaria di Natalia Ginzburg (Einaudi), perché Natalia è la signora della nostra letteratura
La strada di san Giovanni di Italo Calvino (Mondadori), perché il solstizio d’estate è vicino
Il giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani (Feltrinelli), perché leggerlo è un grande autoregalo
Suite francese di Irène Némirovsky (Adelphi), perché ci vuole un libro da cui non staccarsi mai
Letteratura verde
I boschi e le stagioni di Lucy Maud Montgomery (Lindau), perché gli alberi sono la vita
Elogio della terra di Byung-Chul Han (Nottetempo), perché le stagioni sono incredibili
In giardino di Hermann Hesse (Guanda), perché scoprire i giardini degli scrittori è sempre bellissimo
Emily Dickinson e i suoi giardini di Marta McDowell (L’Ippocampo), il perché lo leggete qui
Gialli come il sole
La carrozza della santa di Cristina Cassar Scalia (Einaudi), perché assolutamente sì
Delitti di mezza estate di Agatha Christie (Mondadori), perché i racconti di zia Agatha sono imprescindibili
Stella o croce di Gian Mauro Costa (Sellerio), perché l’indagine è costruita benissimo
Dodici rose a Settembre di Maurizio de Giovanni (Sellerio), perché Mina Settembre entra nei cuori
Nove giorni e mezzo di Sandra Bonzi (Garzanti), perché bisogna pur ridere
Poesia
La signorina nessuno di Giorgia Soleri (Vallardi), perché le sue parole sono potenti
Natura, la più dolce delle madri di Emily Dickinson (Elliot), perché Emily Dickinson è anche estate
Home body di Rupi Kaur (Tre60), perché non è mai tardi per l’autostima
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I due, meravigliosi, libri fotografici che vedete nelle foto sono Rose inglesi di David Austin (Guido Tommasi Editore), in alto a sinistra, e Rose vintage di Jane Eastoe e Georgianna Lane (Logos Edizioni), in basso a destra. Il ciondolo con il fiordaliso (mio talismano) e il Calendario Botanico sono di Civetta Chiacchierina: i suoi dodici mesi 2022 sono dedicati alle piante mellifere e io non posso che adorare. La tazza, col suo piattino, fa parte di un trio Royal Albert Lavander Rose: per lei devo ringraziare Love Pottery and more e i suoi giri in Inghilterra, mentre il buonissimo tè che ospita è il Dragon Pearl Jasmine che mi procura Alessandra. Una delicatezza infinita. I fiordalisi sono del mio home garden, of course.
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