Ciao 2021: salutiamoci e tante care cose.
Sei stato un anno difficilino, un po’ come quello che ti ha preceduto, e chissà se d’ora in poi potremo realmente permetterci di vedere la famosa luce in fondo al tunnel.
Voltarmi e ripassare tutto ciò che è stato è il momento topico dell’anno: guardo le foto, rivedo dei video, rileggo cose che ho scritto.
E in questi due anni, chissà perché (!), tutto mi sembra distante, molto, molto indietro nel tempo. La percezione è totalmente diversa e, non so voi, ma io ancora non ci ho fatto pace: è un po’ come se mi avessero sradicata e bruscamente trapiantata dall’altra parte del mondo e in altro secolo.
I giorni tra un anno e un altro, però, sono anche il momento di riprendere in mano il quaderno a fiori viola e sfogliare le pagine piene dei titoli che hanno rappresentato i miei 365 giorni di lettura.
Così, eccomi ancora una volta con il consueto articolo di recap libresco di fine anno in cui vi racconto cosa ho letto nel corso del 2021. Dividerò le mie letture in tre diverse sezioni.
Narrativa
ovvero fiction: romanzi e racconti (e qualche piccola incursione poetica!)
Le braci di Sándor Márai (Adelphi)
Tempi eccitanti di Naoise Dolan (BluAtlantide)
La bella estate di Cesare Pavese (Einaudi)
Fiore di roccia di Ilaria Tuti (Longanesi)
La donna gelata di Annie Ernaux (L’Orma Editore)
Le piccole virtù di Natalia Ginzburg (Einaudi)
Tre stagioni di tempesta di Cécile Coulon (Keller)
Home Body di Rupi Kaur (Tre60)
Lessico famigliare di Natalia Ginzburg (Einaudi)
Lo straniero di Albert Camus (Bompiani)
Ciò che nel silenzio non tace di Martina Merletti (Einaudi)
Un tè a Chaverton House di Alessia Gazzola (Garzanti)
La non mamma di Susanna Tartaro (Einaudi)
La storia di Elsa Morante (Einaudi)
Montana 1948 di Larry Watson (Mattioli 1885)
L’uomo del porto di Cristina Cassar Scalia (Einaudi)
Storia di un fiore di Claudia Casanova (Feltrinelli)
Il Club del Libro e della torta di bucce di patata di Guernsey di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows (Astoria)
Piano Nobile di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli)
Chi ama, odia di Silvina Ocampo e Adolfo Bioy Casares (Sur)
La breve passeggiata di Alberto Vigevani (Sellerio)
Contare le sedie di Ester Armanino (Einaudi)
Troppo freddo per Settembre di Maurizio de Giovanni (Einaudi)
Giorni di luglio di Hermann Hesse (Guanda)
Resto qui di Marco Balzano (Einaudi)
Il nodo Windsor di S. J. Bennett (Mondadori)
Dodici rose a Settembre di Maurizio de Giovanni (Sellerio)
Il bosco del confine di Federica Manzon (Aboca Edizioni)
Lo spazio bianco di Valeria Parrella (Einaudi)
Quando la montagna era la nostra di Fioly Bocca (Garzanti)
Veloce la vita di Sylvie Schenk (Keller)
Pralève e altri racconti di montagna di Lalla Romano (Lindau)
Le otto montagne di Paolo Cognetti (Einaudi)
Il talento del cappellano di Cristina Cassar Scalia (Einaudi)
La felicità del lupo di Paolo Cognetti (Einaudi)
Per strada è la felicità di Ritanna Armeni (Ponte alle Grazie)
Una rosa per Emily di William Faulkner (Adelphi)
Ti amo di Hanne Ørstavik (Ponte alle Grazie)
Belle Greene di Alexandra Lapierre (E/O)
Storie piccine
ovvero albi illustrati e romanzi per piccoli, grandi lettori
Il canto della balena di K. Crabeels e S. V. Doninck (Sinnos)
La stella che non brilla di Guia Risari (Gribaudo)
Lucy l’oca di Danny Baker (Emme Edizioni)
La tigre in vetrina di Alki Zei (Salani)
Un barattolo di stelle di Deborah Marcero (Terre di Mezzo)
Il giardino di Monet di Kaatje Vermeire (Kite)
La vita è buona di Zia Mariù (Paola Lombroso Carrara) (Fratelli Treves)
Dove il mare incontra il cielo di The Fan Brother (Gallucci)
Racconti d’estate di Luisa Mattia e Lorenzo Terranera (Lapis)
Stargirl di Jerry Spinelli (Mondadori)
Il piccolo Aron e il signore del bosco di F. Niccolini e S. M. L. Possentini (Carthusia)
L’autunno della piccola oca di E. Woollard e B. M. Smith (Emme Edizioni)
Tilly e i segreti dei libri di Anna James (Garzanti)
Gli zoccoli delle castagne di B. Ferraro e S. M. L. Possentini (Read Red Road)
Letteratura verde
ovvero tutto ciò che parla di giardini, rose, giardinieri e giardiniere, natura
In giardino non si è mai soli di Paolo Pejrone (Feltrinelli)
Il ragazzo selvatico di Paolo Cognetti (Terre di Mezzo)
Inventario illustrato della montagna di V. Aladjidi e E. Tchoukriel (L’Ippocampo)
Il giardino che vorrei di Pia Pera (Ponte alle Grazie)
Troverai più nei boschi di Francesco Boer (Il Saggiatore)
Stagioni di Mario Rigoni Stern (Einaudi)
Botanica di Stefano Mancuso (Aboca Edizioni)
∼
Fatto il suddetto elenco, tiriamo un po’ di somme.
Il mio 2021 letterario in numeri
60 libri letti
11657 pagine lette
33 editori
13 incontri di Gruppi di Lettura da Bufò, di cui 11 online e 2 in presenza
1 dispensa di consigli di lettura per l’estate
1 Salone Internazionale del Libro di Torino
94 post pubblicati su Instagram e Facebook
4 articoli pubblicati sul blog
1 selezione di titoli dedicati alla montagna
Sicuramente mi sono scordata qualcosa e volutamente non ho inserito decine di volumi che consulto periodicamente, soprattutto in ambito gardening e di critica letteraria, ma vogliatemi bene comunque!
Adesso, il momento più atteso, degno di rulli di tamburi e suspense.
Il mio podio libresco 2021
I tre libri che mi hanno appassionata di più in realtà sono quattro (perché proprio non potevano essere soltanto tre!) e sono definitivamente entrati nel mio cuore: Le otto montagne di Paolo Cognetti, Il Club del Libro e della torta di bucce di patata di Guernsey di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows, In giardino non si è mai soli di Paolo Pejrone e Lo spazio bianco di Valeria Parrella.
Si tratta di quattro libri molto diversi: c’è il romanzo italiano dalla scrittura sopraffina, vincitore di uno Strega e letto da tantissim*; c’è un romanzo epistolare dalla storia editoriale particolarissima; c’è un testo di letteratura verde che coniuga alla perfezione le mie due passioni più grandi: i libri e i giardini; e infine c’è un romanzo breve che mi ha straziato il cuore e di cui ho sottolineato pressoché ogni parola.
Ve ne ho parlato qui, qui, qui e qui. Tre di questi quattro libri sono anche parte della #top9of2021 del mio profilo Instagram, ovvero i post a loro dedicati sono tra i 9 che vi sono piaciuti di più durante l’anno. E io ne vado molto fiera.
Ancora una volta, dunque, mi volto indietro e vedo una me lettrice che proprio non si sa fermare davanti alle storie: a quelle (ben) scritte e a quelle che alberi, fiori e piante narrano ogni giorno con le loro vite.
Ora guardiamo avanti?
Cosa ci riserverà il 2022 ovviamente non lo sappiamo.
Io spero in un po’ meno montagne russe e un po’ più camminate in montagna (quella vera), ma chi può dirlo. Intanto, impegniamoci tutt* affinché la ripresa sia viva e sostenibile.
Ci si rivede presto su questi schermi e ogni giorno sui canali social: buon anno da Blufiordaliso!
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