Il 2024 di Giardini Letterari inizia con un volume che ci racconta un ambito del gardening e della letteratura verde che finora non abbiamo mai approfondito: i bonsai.
Clara e io abbiamo scelto Essere bonsai. L’arte di coltivare la pazienza e la meraviglia di Mark Akins (Giunti, trad. Rossella Monaco) perché è un libro di cui ci siamo innamorate subito e pensiamo trasmetta molti messaggi, oltre ai sempre utili tips di gardening che ci appassionano. È un volume calmo, pacato, ricco, gentile: proprio come ci auguriamo e vi auguriamo possa essere questo nuovo anno insieme.
Mark Akins oggi è un vivaista: gestisce la Beechfield Bonsai Company, uno dei più importanti vivai inglesi dedicati ai bonsai. Ma il suo è un percorso e i bonsai sono il punto di arrivo di un cammino articolato e dedicato in modo assoluto all’arte di crescere le piante secondo questo antichissimo metodo, fatto non soltanto di tecnica giardiniera, ma altresì di dedizione, pazienza, osservazione e passione.
Si comincia subito dalla curiosità che affascina tutte e tutti: cosa significa bonsai? La traduzione è albero in vaso, ma la sua coltivazione è uno stile di vita a tutto tondo. Ritroviamo le prime tracce di questa arte giardiniera in Cina, dove i cosiddetti penjing (piccoli alberi in vaso) venivano coltivati nei giardini imperiali ed erano ammiratissimi. Il Giappone si avvicina ai bonsai, invece, tra l’VIII e l’XI secolo, certamente grazie ai monaci buddisti: sono loro ad ammaliare gli esploratori occidentali e a trasmettere anche all’Europa e all’America questa particolare pratica.
Coltivare un bonsai non è una passeggiata, ma nemmeno una cosa impossibile: Mark Akins, in queste pagine scorrevoli e meticolose, ci racconta come non soltanto fornendoci indicazioni utili, ma collocando le stesse istruzioni pratiche nei contesti quotidiani che sempre ci ritroviamo ad abitare.
Il punto centrale è senza alcun dubbio l’equilibrio. Per coltivare bonsai dobbiamo trovare un equilibrio interiore di calma e pazienza tale da distaccarci (almeno per qualche minuto al giorno) dalla frenesia a cui siamo abituati: un albero in vaso necessita di cure costanti e di molta osservazione, azioni che possiamo compiere soltanto concentrandoci sulle reali necessità della pianta che abbiamo davanti. I bonsai, proprio per le loro peculiarità e le dimensioni ridotte, non possono essere abbandonati troppo a lungo a se stessi, né essere considerate piante indipendenti. La mano umana ha deciso il destino di quell’esemplare e la stessa mano dovrà prendersene cura.
Ecco, allora, che la scelta del vaso dovrà essere accurata, così come la composizione del terriccio di impianto e di crescita, la potatura, l’innaffiatura. Coltivare e crescere un bonsai è possibile grazie alla pratica dell’attenzione, la stessa che, in realtà, dovremmo riservare a noi stessi. È proprio questo il fulcro della narrazione di Akins: Prenditi cura del tuo corpo. È l’unico luogo in cui devi vivere. Questa citazione di Jim Rohn, che apre il capitolo dedicato alla cura del tronco e dei rami dei bonsai, è rivelatrice circa tutto ciò che occorre fare per trattare bene le nostre piante anche noi. Se riusciamo a spostare l’attenzione sulla nostra essenza, su ciò di cui realmente abbiamo bisogno, allora saremo davvero gentili col nostro corpo, la mente e i bonsai (o il giardino). Dare priorità alla salute e al benessere psico-fisico, essere organizzati, determinati, capaci di mantenere la calma nelle situazioni più stressanti: tutto ciò è gentilezza. Esattamente come osservare i bonsai durante le stagioni e annaffiarli a seconda delle loro esigenze, che variano in base alle temperature, all’esposizione solare, alla fase di vita della pianta, alla grandezza del vaso. Osservare e osservarci è, ancora una volta, la soluzione migliore.
Questo breve testo di Mark Akins è un concentrato di energia bella, proprio ciò che ci vuole per iniziare l’anno rinnovando il rapporto con noi stessi e, perché no, anche con le piante che ci circondano. Un consiglio di letteratura verde assolutamente necessario.
testo di Sara Valinotti, Blufiordaliso
Gardening tips per noi stessi:
In questa rubrica sei ormai abituato/a a leggere consigli e curiosità relative alle piante ma questa volta vorremmo darti dei gardening tips per coltivare il tuo giardino interiore… Una sorta di decalogo di azioni gentili verso noi stessi da mettere in pratica quotidianamente. Funziona!
- Trova il tuo equilibrio: prova la meditazione guidata. Qualche minuto di meditazione ogni mattina, preparando il caffè, in macchina andando al lavoro, in pausa pranzo o prima di dormire: troverai tante applicazioni e contenuti disponibili gratuitamente in internet per aiutarti in questa pratica.
- Tu e il tuo albero: la cura del corpo. Non dimenticare di prenderti cura del tuo corpo attraverso l’alimentazione e il movimento. Concediti qualche rituale di benessere, come un bagno caldo, una maschera, una manicure o un massaggio: anche l’autostima ne trarrà beneficio!
- Lascia cadere le foglie: fai decluttering! Una volta al mese prendi un’ora del tuo tempo per lasciare andare ciò che non serve più. Chiediti Questo oggetto, questo vestito, questo accessorio mi serve ancora? L’ho usato nell’ultimo anno? Mi va ancora bene? Mi dà felicità? Se la risposta è no, riponilo in una scatola e donalo a un’associazione. Ti sentirai subito leggero/a.
- La legatura: dai forma alla tua vita. Routine e buone abitudini sono ottime alleate per una vita equilibrata, a patto di lasciare spazio anche alla flessibilità e alla sorpresa! Non dimenticarti di desiderare: scrivi 101 desideri, piccoli e grandi, su un foglio e guardali realizzarsi.
- Le radici: dà valore ai tuoi valori. Ognuno di noi nutre delle convinzioni e dei valori che lo guidano nel mondo. Ascolta e rifletti con mente libera, ma non mettere da parte i tuoi valori.
- Il vaso: la tua Vita. Se il vaso si rompe, si può aggiustare. Non avere paura di chiedere aiuto quando le cose non vanno. Attorno a te ci sono persone che ti amano e sapranno accoglierti nei momenti difficili. Non vergognarti di chiedere aiuto a un professionista: la salute, mentale e fisica, è importante.
- Il terreno: pratica la gratitudine. La gratitudine è il compost del terreno della tua vita. Prima di dormire, pensa a una cosa di cui sei grato/a, se vuoi puoi scriverla. All’inizio sarà difficile, ci saranno giorni in cui ti sembrerà di non poter essere grato/a di nulla. Ma questo esercizio, se praticato con costanza, alimenterà positivamente la tua quotidianità. Quando sei felice, imparerai a farci caso!
- Segui la direzione dell’acqua: tutto scorre. Accetta e lascia che le cose passino, proprio come l’acqua. Panta rei.
- Il fertilizzante: l’apprendimento e la crescita. Concediti letture ispiranti, spettacoli teatrali, canzoni alla radio, dibattiti interessanti in tv, dedicati alle tue passioni. Nutri la tua parte intellettuale e creativa.
- Fai attenzione ai parassiti e prendi le giuste contromisure. Quando senti che una cosa non è buona per te, prendi le giuste misure per proteggerti.
testo di Clara Stevanato, La jeune botaniste
Per approfondire:
Essere bonsai è certamente un libro che va al di là della mera letteratura verde, che anzi la completa nella sua accezione più pura: occuparsi delle piante significa occuparsi di noi stessi.
Qui trovate un articolo con altri suggerimenti letterari a tema consapevolezza del proprio talento, per aiutarci ad affrontare meglio quei momenti di smarrimento che ogni tanto capitano, mentre qui leggete un altro appuntamento di Giardini Letterari dedicato a un volume che ha molto in comune con Essere bonsai.
Siete appassionati o coltivatrici/coltivatori di bonsai? In Italia vi sono numerosi bonsai club, associazioni che riuniscono gli appassionati di questa pratica di coltivazione e organizzano manifestazioni a tema. Cercate quello più vicino a voi!
Essere bonsai contiene anche illustrazioni e fotografie: le illustrazioni sono di Korda Ace, le fotografie di Alfie Blue/Harco Visuals, mentre copertina e progetto grafico italiani (adorabili!) sono stati realizzati da Silvia Virgillo per Puntuale.