Voi siete team capodanno il 1° gennaio o il 1° settembre?
Qualunque sia il punto di svolta che, interiormente, ognuno di noi è solito individuare, è spesso confortante avere la sensazione di poter voltare pagina, ricominciare, approcciarsi alla propria vita con spirito rinnovato.
Ci sono molti modi concreti per farlo e anche i libri possono aiutarci.
La prima collaborazione del 2024 su Blufiordaliso è con un’amica che sono felice di ospitare qui: Francesca Viperli è Consulente Risorse Umane e Coach di carriera e con il suo lavoro aiuta le persone a ritrovare l’armonia vita-lavoro, con percorsi di Formazione e Coaching per privati e aziende sul Ben-essere professionale. Ci siamo conosciute alcuni anni fa, a un convegno, e la nostra intesa è stata immediata. Perse e ritrovate per caso, nel 2023, grazie ai social media, abbiamo riattivato subito idee, progetti e una preziosa condivisione reciproca.
Nell’articolo di oggi vi parleremo di consapevolezza del proprio talento e il nostro obiettivo è consegnarvi tre letture e tre strumenti utili a migliorare la visione che ciascunə ha di se stessə e del proprio empowerment.
Il momento strategico che sentiamo dentro come quello giusto è delicato e bellissimo, sia esso a inizio anno, a settembre o subito dopo un evento che ci ha destabilizzatə e a seguito del quale desideriamo ritrovare un nuovo equilibrio: sentiamo nuove energie, ma spesso non sappiamo bene come canalizzarle.
Questo può avvenire anche in ambito professionale quando un’esperienza, bella o brutta, ci porta a fermarci e riflettere. Chi sono oggi? Qual è la mia missione professionale? Come voglio sentirmi nel mio lavoro?
Lo stimolo alla ricerca di un nuovo equilibrio può arrivare da più parti di noi stessə: è sempre importante ascoltarci e riportarci al centro.
Ecco, allora, tre libri uniti ad altrettanti consigli che vi verranno in aiuto sia nella vostra sfera professionale sia a livello personale.
Scoperta e coraggio
Ho letto un libro particolare e meraviglioso, anni fa: si intitola Il Club del Libro e della torta di bucce di patata di Guernsay (un titolo lunghetto e particolare, sì). È un romanzo epistolare – composto, cioè, di molte lettere che si susseguono una dopo l’altra costruendo da sole la storia – ed è ambientato nell’immediato secondo dopoguerra. Nel 1946, a Londra, Juliet Ashton è una giovane scrittrice che, spinta dal suo editore (e grande amico) Sidney Stark, è alla ricerca di nuova voce e nuove storie. Un giorno riceve una lettera da Dawsey Adams, allevatore dell’isola di Guernsay che per caso è venuto in possesso di un suo libro, ceduto tempo prima in cambio di qualche spicciolo. La storia si dipana in un susseguirsi di corrispondenza avvincente e delicata, che riporta alla luce una storia dolorosa, ma ispiratrice di molta vita. La sua autrice Mary Ann Shaffer era una bibliotecaria americana: lavorava con i libri ogni giorno e sognava di scriverne uno, prima o poi. Continuò a immagazzinare storie per molto tempo e quella dell’isola di Guernsay e di ciò che lì accadde durante la Seconda Guerra Mondiale rimase dentro di lei a lungo. Fu il suo club del libro a spingerla a scrivere e in quel momento Mary Ann Shaffer prese finalmente coscienza del suo talento. Purtroppo, la vita si mise di traverso e l’edizione definitiva del romanzo fu curata dalla nipote, Annie Barrows, poiché nel 2008 sopraggiunsero gravi problemi di salute che portarono la scrittrice a una prematura scomparsa.
Mary Ann Shaffer, con questo libro, scoprì definitivamente il suo talento e coraggiosamente lo mise in pratica: se la scoperta è il punto di partenza, trovare il coraggio di mettersi alla prova e tentare è forse il passo più difficile. Questo libro ci dimostra che dobbiamo farlo, non demordere e non attendere troppo.
Riflessioni e consigli di Francesca per voi:
La vita è un viaggio introspettivo di scoperta: esperienze, cadute, risalite e incontri con persone e luoghi arrivano al momento giusto e possono davvero portare luce al nostro talento. La storia di questa autrice preziosa e del suo club del libro mi ricordano molte persone che incontro in consulenza quando mi confidano Riconosco il mio talento, ora però vorrei mettermi in gioco, sperimentare qualcosa di mio, ma non trovo il coraggio di lanciarmi in questa nuova avventura.
A queste persone suggerisco sempre di focalizzarsi sulle risorse e chiedersi:
- cosa o chi ti impedisce di raggiungere il tuo obiettivo?
- quindi, chi può esserti di aiuto?

foto di Marzia Allietta
Queste domande evocative potrebbero far emergere una sensazione di solitudine oppure la mancanza di strumenti e metodi per i quali ci sentiamo impreparati nell’affrontare con coraggio una nuova avventura.
Trovare il coraggio di lanciarsi in una nuova esperienza, anche professionale, non è facile ma non dobbiamo sentirci soli. Vicino a noi possiamo sempre trovare unə mentore o un gruppo di aiutanti che ci possono accompagnare con metodo e cura verso il nostro obiettivo, proprio come il club della nostra scrittrice, che in fondo aveva sempre visto in lei le sue grandi potenzialità.
Determinazione e costanza
Tuttə conoscerete la storia di Anna dai capelli rossi: certamente ne ricordate il cartone animato o la più recente trasposizione di Netflix Chiamatemi Anna, ma penso in pochə abbiate letto i libri da cui è tratta. L’autrice dei romanzi dedicati a Anne dei Tetti Verdi è Lucy Maud Montgomery, scrittrice canadese vissuta tra fine ‘800 e la prima metà del ‘900. I titoli dedicati alla vita di Anne Shirley costituiscono la serie che portò Montgomery al successo, ma fu un’autrice molto prolifica e dalla fervida immaginazione. Scrivere era ciò che desiderava fare nella vita e perseguì il suo obiettivo con determinazione e costanza, per molti anni. Cominciò scrivendo brevi trafiletti per i giornali e proponendo le sue storie a agli editori: ottenne in risposta parecchi rifiuti (spesso per il semplice fatto di essere donna), ma non si arrese mai e un giorno l’opportunità di pubblicare le sue storie per ragazzi si presentò davvero.
Lucy Maud Montgomery si approcciava alla scrittura come a un vero e proprio mestiere: non diede mai alla sua fantasia la scusante di lavorare per lei o di prendersi il merito del suo successo. Leggiamo tutto questo (e molti altri particolari biografici davvero interessanti) nella sua autobiografia Il sentiero alpino. Storia della mia carriera, pubblicato da Lindau con la curatela e la traduzione di Enrico De Luca e Andrea Gide.
Possiamo imparare da lei come agire con determinazione e costanza per il raggiungimento dei nostri obiettivi e mettere in pratica il nostro talento.
Riflessioni e consigli di Francesca per voi:
La storia personale di questa autrice mi ha colpito particolarmente per due aspetti: la consapevolezza di sé e la sua determinazione.
Essere consapevoli dei nostri punti di forza e di quello che desideriamo per noi stessə è fondamentale, ma non basta! Serve la determinazione e la capacità di pianificare gli step che a piccoli passi costanti, ci porteranno a realizzare il nostro progetto di vita o professionale, soprattutto quando siamo inseriti in un contesto avverso come quello dell’autrice, evidentemente poco accogliente per l’imprenditorialità femminile.
Trovo evocativo il titolo Il sentiero alpino. Storia della mia carriera: il suo percorso professionale è definito come un sentiero, non come una strada dritta e ben definita come spesso molti di noi immaginano la carriera.
Anch’io considero la carriera come un sentiero e mai come una strada: lo immagino come un sentiero di campagna a volte spazioso e ben definito, altre in un bosco coperto dal fogliame e ben poco riconoscibile; in alcuni periodi tortuoso e in salita, in altri decisamente in discesa. Lucy Maud Montgomery è per la sua epoca uno splendido esempio di consapevolezza e progettualità che l’hanno portata a tracciare il suo sentiero personalizzato di vita e di lavoro.

foto di Marzia Allietta
Naturalezza
Natalia Ginzburg è di certo una delle scrittrici italiane più note. Lessico famigliare è uno dei titoli più proposti nelle antologie scolastiche e, in generale, gli ultimi anni hanno visto una grande riscoperta dei suoi testi. Io stessa mi sono nuovamente approcciata alla scrittura di questa autrice da un paio di anni e, mentre in Lessico famigliare ho ritrovato una storia perfetta (e vera) comune a ogni lettore (chi non ha il proprio gergo familiare del tutto unico e particolare?), in Le piccole virtù, ad esempio, ho compreso molto della sua vita.
Natalia Ginzburg scrive con naturalezza e ne è consapevole. Dopo i primi, timidi approcci alla scrittura, avvenuti in tenera età, sa con certezza che scrivere è ciò di cui è capace e che il suo stile asciutto e preciso è l’unico modo per farlo. Non si piega ad alcun volere editoriale e continua a scrivere costantemente, divenendo una poligrafa attenta e precisa. Grazie proprio a molte delle sue carte, curate con attenzione da Domenico Scarpa, nasce l’edizione di Un’assenza che ora troviamo in libreria per Einaudi, arricchita da un apparato di note davvero interessante. Il volume raccoglie 11 racconti e 22 Memorie e cronache che si leggono come piccole perle preziose. Proprio questa poligrafia varia e dettagliata mi ha permesso di approfondire la figura di Natalia Ginzburg come in nessuno degli altri suoi libri. E se lo leggerete anche voi capirete la naturalezza di cui vi ho parlato: ciascuno di noi sa di essere davvero genuino in qualcosa che fa. Portare alla luce del sole la naturalezza dei nostri talenti è ciò che di meglio possiamo fare in un momento di punto di svolta.
Riflessioni e consigli di Francesca per voi:
Sara con cura ha usato il termine naturalezza per raccontare l’espressione genuina del talento della nostra autrice: proprio così, in tutto quello che facciamo, nella vita privata come in quella professionale, i nostri talenti e le nostre competenze vengono espresse con naturalezza. Per questo spesso non ce ne accorgiamo o non ne siamo consapevoli perché sono così naturalmente presenti in noi da darli per scontati.
Soft skills, competenze trasversali, doti… Chiamatele come volete: sono il nostro grande valore aggiunto, alcune si possono rafforzare in tutto l’arco della vita, ma il più delle volte sono innate oppure acquisite già dall’infanzia.
Chiederci quali sono i talenti che ci caratterizzano non è facile: tendiamo spesso a sottolineare quello che in noi manca, è scarso, vorremmo migliorare!
Se vi dicessi, invece, che voi avete già un grandissimo valore così come siete?
Se vi dicessi che ogni giorno, anche nella carriera, è possibile scegliere dove esprimere al meglio i vostri talenti con naturalezza, sentendo in voi armonia e benessere?
Farlo è un momento di svolta e Natalia Ginzburg ci è riuscita benissimo.
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Per questo 2024 vi auguriamo di raggiungere i vostri obiettivi di benessere personale e professionale ricordandovi sempre di dare valore ai vostri talenti con progettualità e determinazione, come le splendide autrici che ci hanno accompagnato in queste pagine.
Buoni progetti e buone letture!
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Per approfondire:
Francesca Viperli – sul cui dettagliato sito potete trovare tutti i percorsi di cui si occupa – mi ha invitata lo scorso anno a una diretta Instagram durante la quale abbiamo chiacchierato di letteratura verde e benessere (professionale e non): la trovate qui.
Io ho seguito il suo mini corso online dedicato alla gestione dell’agenda e delle to do list. In un momento difficile, ascoltare le rassicuranti indicazioni di Francesca mi ha aiutata molto nell’approcciarmi all’organizzazione della mia vita quotidiana con minor timore. Ne è nata una riflessione che mi ha portata a iniziare il 2024 con alcune idee molto chiare: le potete vedere qui.
Vi consiglio anche di iscrivervi alla sua newsletter: ogni mese vi arriveranno riflessioni ed esercizi per allenare il proprio benessere professionale e ritrovare l’armonia vita-lavoro.
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