Ho atteso maggio come da bambini si aspetta qualcosa di speciale: il Natale, la fine della scuola, il regalo di compleanno, le vacanze al mare.
Forse spingendo un po’ troppo in là le mie aspettative, ero stufa del freddo, delle giornate secche e ventose (ma senza sole) che l’inizio della primavera continuava a ripetere e, cosa fondamentale, desideravo maggio per vedere le mie rose fiorire.
Della mia storia con loro, di come ci siamo conosciute e innamorate – le rose e io – vi ho parlato qui: è accaduto qualche tempo fa e a maggio posso festeggiarle in un compleanno lungo trentuno giorni, quattro settimane e mezza di fioriture e disvelamento al mondo.
Questo mese di maggio, però, è stato particolarmente piovoso e alcune zone d’Italia lo sanno molto bene, tristemente. Qui, vicino a Torino, la pioggia è tornata a cadere copiosa quasi ogni giorno dopo due anni, dando vita alla terra e un sospiro di sollievo a tutti, ma intralciando un poco, devo dirlo, il sogno di un mese caldo e pieno di boccioli che avevo in testa.
Insomma, per un maggio caldo ed estivo, al profumo di gelsomino e dei fiori di tiglio, mi sa che io debba rimandare al prossimo anno, ma le rose, loro voglio godermele comunque, anche se qualche corolla è andata perduta sotto il peso della pioggia: sto scrivendo questo articolo sotto il sole pomeridiano sfuggito alle nuvole che pure incombono, sui monti; davanti agli occhi, poco oltre lo schermo del pc, c’è poggiata sul tavolo una composizione che ho realizzato ieri sera, prima dell’arrivo del temporale. Due paeonia Princess Margaret (fiorite dopo anni di attesa) troneggiano in mezzo a boccioli che vanno dal bianco acceso al rosa tenue: sono le rose del mio giardino e ora profumano insieme di vaniglia e mirra, di rosa antica e tutto il fascino misterioso che soltanto loro sanno creare.
Vorrei che l’articolo annuale che parla di rose diventasse una tradizione su Blufiordaliso e ho deciso di dedicare questo ai libri che le raccontano, unendo così le mie due più grandi passioni.
Si tratta di testi di varia natura, raccolti nel tempo, leggendo i quali scateno la mia curiosità di rodofila, ovvero di persona che ama le rose. Mentre leggo questi libri, consulto i cataloghi dei rosaisti (coloro che coltivano le rose) e giro nei roseti sono anche una rodologa, cioè sto studiando le rose. Quando mi dedico a loro, in giardino, pressoché ogni giorno dell’anno, coltivo i miei rosai (aka le mie piante di rosa) da rosicola (coltivatrice di rose), praticando dunque la rosicoltura, ovvero la coltivazione delle rose. Questa piccola dissertazione semantica che vi sarà parsa uno scioglilingua, insieme ai nomi attribuiti a ogni specie, varietà e cultivar, è una parte fondamentale, storica e molto curiosa del mondo delle rose: molte rose prendono il nome del loro ibridatore, cioè dalla persona che le ha create; per dare un nome a molte altre, invece, gli ibridatori stessi si sono ispirati a dame dell’alta società di ogni epoca, a sentimenti, personaggi famosi, luoghi, romanzi.
Il libro che mi ha introdotta alle rose è Il romanzo della rosa di Anna Peyron (Add Editore), nel cui prezioso glossario ritrovate anche tutti i termini rosicoli di cui sopra. Non smetterò mai di ringraziare questo testo per la sua esistenza e la sua autrice per averlo scritto: lo riprendo spesso in mano, è una specie di bibbia delle rose per me.
Molti dei libri dedicati alle rose sono fotografici: Rose inglesi di David Austin (Guido Tommasi Editore) e Rose vintage di Jane Eastoe e Georgianna Lane (Logos Edizioni) sono due volumi che rappresentano bene la categoria. Dedicati il primo alle celebri rose dell’ibridatore inglese David Austin e il secondo alle varietà tra le rose antiche più belle da collocare in giardino, conducono il lettore attraverso un viaggio fotografico fatto di meraviglie: terribilmente belli da ammirare, sono anche utili spunti per vedere le piante di rosa in età adulta e per scegliere consapevolmente cosa piantumare in giardino in base a colore, dimensione, portamento.
Di stampo più enciclopedico è Le Rose di Roger Phillips e Martyn Rix (Zanichelli), un imponente volume che fornisce una trattazione del variegato mondo delle rose partendo da una classificazione per famiglie e consegnando al lettore un ampio e approfondito dizionario di centinaia di cultivar.
A metà tra volume fotografico e saggio botanico è, invece, Rose di Michael Marriott, recentemente uscito per Gribaudo. L’autore è uno dei maggiori esperti di rose contemporanei a livello mondiale e in queste pagine offre una guida completa ed esaustiva alla coltivazione della rosa nei nostri giardini.
Se amate l’acquerello botanico – arte a cui le rose hanno dato moltissimo – non potete perdervi Rose di Ellen Ann Willmott (Elliot Edizioni). Nato come “piccolo” trattato sulle rose che l’autrice volle donare a sua maestà la regina Alexandra nel 1910, è in realtà un testo preziosissimo di storia botanica della rosa, frutto del lavoro e dell’impegno dell’autrice, orticultrice e membro influente della Royal Horticultural Society, che racchiude preziose spiegazioni e un ampio apparato illustrato da Alfred Parsons da cui potete senza dubbio prendere spunto per i vostri acquerelli.
Nella storia delle rose ci si tuffa anche con il volume Le Rose dell’Imperatrice (Arnoldo Mondadori Editore): sapevate che dobbiamo a Joséphine Bonaparte, prima moglie di Napoleone, molte delle rose che oggi vediamo nei nostri giardini? Nel suo castello alle porte di Parigi, la Malmaison, radunò i maggiori esperti mondiali, diede incarico ai botanici oltreoceano di ricercare nuove varietà, ibridò lei stessa nuove rose. Pierre-Joseph Redouté, celebre illustratore del tempo, lavorò lungamente per l’ex imperatrice e ritrasse centinaia di rose: le sue tavole sono ancora oggi dei punti di riferimento fondamentali per ogni rodologo.
Questo volume oggi è fuori catalogo: lo trovate ai mercatini dell’usato, nelle librerie antiquarie e online. Lo stesso vale per Le rose rampicanti e Le rose antiche da giardino, due testi di Graham Stuart Thomas inseriti negli Anni ’70 nella celebre collana L’Ornitorinco Rizzoli diretta da Ippolito Pizzetti: sono testi dettagliati e pieni di curiosità, per veri rodofili.
Termino consigliandovi due testi usciti recentemente, entrambi molto interessanti.
Non solo rose di Simon Morley (Solferino) è un volume che ci racconta la rosa a tutto tondo, soffermandosi soprattutto sui significati che la rosa riveste nella cultura mondiale da tempo immemore. Sulle tracce di una rosa perduta di Andrea di Robilant (Corbaccio) è, invece, un romanzo: l’autore, indagando nella storia della sua famiglia, ci porta con sé in un appassionante viaggio alla ricerca di una cultivar di rosa appartenuta ai suoi avi, proveniente proprio dai giardini di Joséphine Bonaparte, che sembra perduta.
La mia collezione di libri dedicati alle rose non finisce qui, ma non voglio dilungarmi oltre, finirei per annoiarvi.
Ciò che desideravo fare con questo articolo è festeggiare le rose al termine del mese dedicato a loro per antonomasia, questo maggio pazzerello e ricco di pioggia che, mi auguro di cuore, lascerà spazio a un giugno più estivo e pieno – per davvero – di rose in fiore.
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Per approfondire:
La letteratura botanica dedicata alle rose è vastissima: non basterebbe una vita per raccogliere tutti i testi dedicati a queste piante così antiche. Questo articolo, dunque, non è per nulla esaustivo. Dai link che ho inserito sopra arriverete per ciascun titolo al sito della casa editrice che lo pubblica e spesso vedrete dei prezzi non proprio da tascabile. Le illustrazioni, le fotografie rendono i costi di stampa di questi libri più onerosi, ma non demordete: se li desiderate davvero, cercateli nell’usato. Io li ho trovati quasi tutti così.
Di rose ha parlato anche Matilde Serao nella sua opera L’anima dei fiori (Spartaco Edizioni). Trovate l’articolo scritto per la rubrica Giardini Letterari proprio qui.
Anche Emily Dickinson, la poetessa che più amo, coltivava rose nel suo giardino di Amherst: Clara ed io ne abbiamo scritto qui.
La paeonia che vedete nella composizione è la Princess Margaret di Vivai delle Commande.
Le rose nella composizione sono: William and Catherine, The Albrighton Rose, Oliva Rose ed Emily Brontë, tutte rose inglesi di David Austin che io ho preso dai bravissimi Vivai Pozzo. La rosa rosa dai petali frastagliati è, invece, una Sophie Rochas.